Aimo e Nadia bistRo evoluzione frattale del gusto
La Galleria Rossana Orlandi e il Luogo bistellato per una proposta di italianità universale
Di: Gabriella Coronelli
Qualcosa di nuovo, era nell’aria: un’evoluzione, una conferma, un’estensione … Stefania, Alessandro e Fabio, eredi del sapere armonico e dinamico di Aimo e Nadia, avrebbero dovuto, prima o poi, esibire il risultato materiale emerso da pensieri condivisi elaborati amalgamati.

Ha l’impatto splendente di un frattale: una figura geometrica in cui un motivo identico si ripete su scala continuamente ridotta; ingrandendo la figura si ottengono forme ricorrenti e ad ogni ingrandimento la figura rivela nuovi dettagli. Contrariamente a qualsiasi altra figura geometrica un frattale non perde dettaglio quando è ingrandito, si arricchisce di nuovi particolari. E, in cucina, i frattali naturali sono sotto gli occhi quotidianamente.
Si chiama “Aimo e Nadia bistRo” nasce dalla complicità tra i 3 e Rossana Orlandi gallerista milanese, rivoluzionaria di gran gusto, ben rappresentata nel logo dove il “Ro” è il brand della galleria. Rossana sceglie tessuti e finiture di Etro per pareti e poltroncine disegnate e realizzate ad-hoc, l’insieme genera una piacevole sensazione di unicità molto stimolante.
Si sono conosciuti lo scorso anno in occasione del Salone del Mobile, non c’è voluto molto per cogliere affinità e diversità e creare questo “luogo” un po’ speciale, per la posizione e per quel senso veramente frattale che trasmette: è un dettaglio amplificato di una filosofia che Aimo e Nadia rivelarono 20 anni fa, il lato artistico dell’accoglienza manifestato da un ambiente che accoglie i gusti artistici personali e li propone come integrazione alla comprensione del gusto del cibo.

Aperto dalle 7,30 alle 23,00 da lunedì a sabato accoglie ad ogni ora con proposte adeguate e ben calibrate: la cucina di bistRo si basa sugli stessi valori di italianità, selezione delle materie prime, rispetto dei produttori e del territorio, propri del Luogo di Aimo e Nadia qui interpretati con semplicità, studiati per le esigenze diverse della giornata e dei gusti: una ricca colazione o un caffè veloce, un pranzo conviviale, un pranzo di lavoro o un lunch break veloce, una piacevole merenda, un aperitivo raffinato, uno snack quotidiano, insomma un vero bistrot con tutto il fascino che suggerisce l’etimologia della parola.
Il menù è rappresentativo del territorio italiano, è una mappa gastronomica, sceglie il meglio dei territori e lo propone con elegante e disinvolta creatività, Alessandro e Fabio hanno formato la brigata che ora camminerà con propri mezzi e idee.
Una carta dei vini più ampia rispetto alle attese, scelte appaganti coerenti con il menù, rivelano un’attenta ricerca di etichette di qualità del prodotto e di rispetto per l’ambiente soddisfano le attese sia come prezzo che modalità di consumo.
In coerenza con le esigenze diverse di usabilità, bistRo propone diverse modalità di sedute: sgabelli alti al bancone, divano ad angolo con tavolini bassi per il tè o l’aperitivo, tavoli da due affiancabili, sharing table e in cantina un grande tavolo che accoglie fino a 15 coperti sia per uso esclusivo o come sharing table.
Una piacevole riflessione la merita la drink-list, 24 proposte che miscelano italianità con il mondo: cocktail italiani realizzati con distillati esteri e cocktails esteri realizzati con distillati italiani, tra cui 6 gin tonic realizzati con etichette italiane.
Intriganti i 4 cocktails d’autore, Giorgio, il barman, li racconta con orgoglio:
“Sono folle di te, amore” ispirato a versi di ad Alda Merini, base milanese, Campari, con Prosecco e Passoa liquore al passion-fruit, passionale e sorprendente come Alda Merini.
“Il nome della Rosa” ispirato al romanzo di Umberto Eco, Vermout rosso piemontese come Eco, benedictine come il convento che ospita il romanzo, punch della salute da una ricetta dei frati e liquore ai petali di rosa.
“L’avvocato veneziano” in onore di Carlo Goldoni, Aperol, Prosecco, maraschino, zucchero, orange bitter.
“I tre grappoli” in onore a Giovanni Pascoli: Drambuie e limonata base il vino rosso, quel vino oblio di ricordi velati dalla dolcezza campestre tanto poetizzata dal Pascoli:
Ha tre, Giacinto, grappoli la vite.
Bevi del primo il limpido piacere;
bevi dell’altro l’oblio breve e mite;
e…più non bere:
ché sonno è il terzo e con lo sguardo acuto
nel nero sonno vigila, da un canto,
sappi il dolore; e alto grida un muto
pianto già pianto.
Aimo e Nadia bistRo
via Matteo Bandello 14 – Milano
mob 391 3336789
info@bistroaimoenadia.com