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Alessi a Golosaria con Cascina Eugenia 1641

Vino Sorpresa 2018 il Pinot Nero 2013 nato da una fantasia di Alberto Alessi

Di: Gabriella Coronelli

26 Ottobre 2018

Categoria: ProfileFood

“Una vera opera di design deve far muovere le persone, trasmettere emozioni, riportare alla mente ricordi, sorprendere, andare controcorrente …”
Alberto Alessi

Alberto Alessi è colui che ha fatto del “controcorrente” l’unica vera corrente: un flusso di visioni che si sono materializzate in progetti di design riconoscibili universalmente per l’estetica per la funzionalità e per la qualità.
In questo flusso, dal 2000, germoglia un progetto nato da una fantasia di Alberto Alessi e Laura Pessina: produrre un vino eccellente figlio dell’amato magico territorio del Lago d’Orta; un vino capace di far muovere le persone di trasmettere emozioni di portare alla mente ricordi di sorprendere di andare contro corrente … il germoglio è diventato un’Azienda Agricola – Cascina Eugenia 1641 – e, a Golosaria Milano, riceve un meritato riconoscimento “vino sorpresa dell’anno” per il suo Pinot Nero 2013.

la Storia
Quindi, Alberto Alessi e Laura Pessina hanno questa fantasia: creare un vino eccelso capace di emigrare il fascino, le emozioni, il vissuto, il terroir del molto amato Lago d’Orta – e come non amarlo?
Succede che l’antica fattoria “Cascina Eugenia di Pratolongo” – di cui si hanno documentazioni storiche dal XVII secolo – è messa in vendita, i due sognatori colgono l’attimo, il momento è giunto: il panorama emozionante dell’isola di San Giulio e le parole di Luigi Veronelli, amico e consulente storico di Alessi, rimuovono ogni dubbio e la nuova avventura inizia.
L’obiettivo: creare un progetto “frattale, sistemico” con una visione allargata intorno a un’idea estetica che riguarda sì la Qualità del vino ma anche tutte le cose che intorno al vino gravitano: territorio, architetture, cantina, bottiglia, grafica delle etichette, packaging, sitoweb.
Le fondamenta sono costituite da un lungo lavoro fatto con grande rispetto del territorio, riqualificando la zona del lago in termini di architettura ed eco-sistema. L’incontro con la biodinamica – con Nicolas Joly e Jacques Mell – ha improntato tutto il lavoro.
Poi il progetto architettonico è stato sviluppato con Alessandro Mendini  – che dice di sé “Per quanto mi riguarda non è il progetto che mi interessa: io uso la realtà progettuale non coerentemente al suo proprio fine, ma al fine di svolgere il mio naturale atto vitale che è quello di produrre immagini” – con equivalente spirito agreste artigianale misurato; il prodotto architettonico è un’immagine che trasmette armonia pura, semplice e ricca di contenuto.
Infine la collaborazione continua dell’agronomo  Patrizio Gasparinetti e dell’enologa Monica Rossetti.

il Vino
il ciclo completo della produzione del vino si compie all’interno dell’azienda agricola. I vini:
Pinot Nero
Chardonnay  
Vino da uve stramature
Grappa 
Spumante pas dosé dal 2018
Le rese medie di produzione per pianta sono molto basse: nel periodo 2008/2012 = 2 bicchieri per pianta di vino bianco prodotto da uve stramature, 2 bicchieri per pianta di vino rosso e 3 bicchieri per pianta di vino bianco.

la signora Eugenia
Sul sitoweb e sulle etichette sono raffigurati la Signora Eugenia e il passero Solitario. Dai documenti, la Signora Eugenia risulta essere la prima proprietaria della Cascina nel 1600, ha dato il nome alla Cascina e la sua effigie contemporanea è Laura, come ben si riscontra nel disegno di Guixè. Il Passero Solitario è Alberto che, passando di lì, se ne è innamorato. Ora vivono lì, con la famiglia, in campagna quasi montagna. Laura è anima dell’opera, il maitre de chais della Cascina Eugenia, cioè responsabile delle cantine.

la Bottiglia Leo
“Leo” in onore a Leonardo da Vinci ispiratore di questa forma particolare a affascinante, la bottiglia, insieme alla Qualità del vino, è parte integrante del progetto vitivinicolo.
In armonia con i principi biodinamici steineriani, a cui si ispira l’azienda, è concepita per non essere gettata quando il nettare che conteneva e proteggeva è finito. Si svela, finito il vino, la sua essenza di oggetto: diventa decanter, candeliere o vaso per fiori.
È l’unico oggetto di design studiato e disegnato da Alberto Alessi che design non è, solo design manager, nasce da un avvincente percorso iniziato con la ricerca storica intorno ai recipienti vinari nel 2001 concluso nel 2012.
Alcuni spunti arrivano da disegni leonardeschi, tra cui un minuscolo schizzo di un rebus che si trova in un codice attualmente custodito nella Royal Library del Windsor Castle.
La forma si rinviene in vetri molto più antichi di epoca romana e preromana; gli schizzi di Leonardo sono riferiti ad un archetipo di contenitore vitreo per vino o liquidi in generale presente nella nostra civiltà da almeno 2000 anni. La conformazione piriforme è funzionale anche a caraffe, bottiglie e balsamari di epoca romana, è credibile che derivi dalla forma della goccia di vetro nel momento della prima operazione di soffiatura.

i Nodi Vinciniani
L’appassionante gioco della bottiglia Leo si estende con il disegno del suo fondo, raffigura esplicitamente i “nodi vinciniani” che devono il loro nome agli omonimi salici rossi che caratterizzano il paese d’origine dell’artista e scienziato. Forse è dall’impiego dei ramoscelli flessibili di questi alberi per intrecciare canestri o legare le viti che traggono origine i nodi vinciani ed essendo presenti soprattutto sugli abiti femminili – anche quello della Gioconda – si pensa fossero un richiamo all’intreccio che lega gli amanti, oppure all’idea di “vincere”.

l’Immagine della Casina Eugenia e l’Etichetta delle Bottiglie
Martì Guixé è il design catalano che racconta per immagini la storia di questo luogo, il suo percorso le sue emozioni; ha realizzato il logo del Passero Solitario, il sitoweb, le etichette, il packaging.
L’etichetta ha forma circolare e raffigura la Signora Eugenia che guarda il lago, sulla sua spalla il Passero Solitario, sono diventati amici inseparabili.
I vini della Cascina nascono in armonia con l’ambiente che li genera come vuole il metodo biodinamico quindi esprimono, anno per anno, il gusto specifico dell’annata. Ogni anno possono essere diversi dal precedente e dal successivo, sono fedeli all’andamento meteorologico del periodo di produzione.
Nell’etichetta e sul sitoweb, Eugenia appare abbigliata diversamente a seconda della stagione: con l’ombrello se ha piovuto molto, in canotta se è stato molto caldo, con la neve o con la grandine.
Anche Passero Solitario esprime apprezzamento per l’annata stando fermo, cantando o danzando. Non solo un gioco, questa scelta vuole sottolineare e valorizzare il processo biodinamico seguito in cascina Eugenia, così unico e diverso rispetto ai processi tradizionali che tendono a standardizzare il vino cercando di ottenere la corrispondenza di gusto per ogni annata.