Grand Hotel Tremezzo sintesi e poesia del viaggio
Anime e corpi in vacanza ospiti del luogo che sublima il Lago di Como
Di: Gabriella Coronelli
“Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma.”
Bruce Chatwin

Cominciò oltre 200 milioni di anni fa, verso la fine del Triassico: l’area lariana si trovava in una zona tropicale costiera del Golfo della Teide, l’oceano che ha separato, per buona parte dell’era secondaria, i continenti africani ed europeo.
E poi un lungo ruggente continuo placato cammino ha scombinato, allontanato, riunito, plasmato le terre … 10 milioni di anni fa l’area lariana emergeva definitivamente dal mare che copriva tutta la pianura Padana arrivando quasi a Milano. 2 milioni di anni fa l’aspetto delle terre e dei mari, appoggiati sulla grossa faglia detta Linea Insubrica, è ormai quello attuale; da questo momento si susseguono ere glaciali e temperate che sedimentano l’humus unico al mondo che alimenta e caratterizza le profonde gole delle Prealpi Lombarde in cui si adageranno i laghi più grandi d’Italia – il Lario è il più profondo: 418 m. nel tratto tra Argegno e Nesso – matrici di un microclima che collabora a generare gli scenari che noi oggi ammiriamo, davanti ai quali ci stupiamo, dove troviamo incastonati gioielli voluti da famiglie che hanno colto l’unicità del luogo scegliendo di incidere qui un tratto personale duraturo che diventasse storia nell’insieme del luogo.

Così il 10 luglio 1910 Enea Gandola e Maria Orsolini Bolla inaugurano, con una grande festa, il loro splendido albergo: il Grand Hotel Tremezzo. La nuova struttura è realizzata con gusto raffinato, è concepita per ospitare una clientela d’élite, che già da un secolo frequenta il Lago di Como, attirata dalla bellezza naturale e dal fascino poetico di questo luogo. Poeti, scrittori, artisti di ogni genere e personaggi famosi animano le feste che al Grand Hotel Tremezzo si susseguono quotidianamente. Nel 1932 è favola e Greta Garbo anela ad una vacanza di un mese a Tremezzo, nel film capolavoro di Edmund Goulding “Grand Hotel”.
Oggi appartiene alla Famiglia De Santis che ne ha fatto un universo del “viaggio di piacere” offrendo l’inatteso, oltre all’atteso, di gran gusto in grado di stimolare e soddisfare i sogni latenti, non ancora sognati.
Un luogo cult dell’ospitalità, senza tempo senza stagioni, complice il lago, si presta ad ogni stato d’animo e allarga gli orizzonti del viaggio in direzioni inaspettate sempre gratificanti.
Percorriamo questo luogo in tutte le sue fisionomie; lasciamo a parte La Terrazza Gualtiero Marchesi, il ristorante che merita un capitolo a sé così come merita il viaggio da qualsiasi parte del mondo a qui perché è l’unico posto al mondo dove si degustano le ricette classiche del Grande Maestro, è l’unico luogo dove scoprire che da queste creazioni è cominciato tutto, sono matrice, DNA, dell’alta cucina italiana degli ultimi 30 anni. Creazioni che sono “gate” alla dimensione creativa e alla comprensione del gusto divulgato dai grandi chef italiani. Qui lo chef è Osvaldo Prevazzi, discepolo e maestro nello stesso tempo, compie ordinarie straordinarietà in collaborazione con Enrico Dandolo, memoria storica e “coda lunga” di Gualtiero…

Già dall’esterno, alzando lo sguardo verso l’ingresso, si abbraccia una visione che incanta e stupisce: un Palace in perfetto stile Liberty imponente e leggero è un invito alla vacanza al lasciarsi lusingare da tanta bellezza e dalla fine capace accoglienza di una squadra formata da una cultura aziendale attenta e precisa, appassionata e coinvolgente.
Un universo armonico: una hall luminosa affacciata sul lago e sul parco è cuore e testa stimola e suggerisce, intriga, ogni visione offerta ammicca ad un diverso ambiente che attrae verso una rivelazione fascinosa. Infatti dalla hall si accede al ristorante Terrazza Gualtiero Marchesi, al T Bar, con accoglienti arredi di design e la terrazza dove la sera si ascolta musica dal vivo e dove si degustano amabilissimi equilibrati cocktail, estroverse reinterpretazioni dei classici e creative nuove idee del brillante mixologist. Si degustano anche i piatti della cucina dello chef Osvaldo Prevazzi, è una sublimazione di prodotti del territorio progettati con uno stile colto e comprensibile, soddisfa i gusti più pretenziosi e nutre con equilibrio, nessuna alchimia solo la consapevole arte acquisita con esperienza ricerca e confronto. Noi abbiamo goduto della degustazione di una piacevolissima colazione di carattere simile a quello del lago – pertinente, seducente, mutante:
Salmone marinato all’aneto, salsa pera dolce-forte
Vino: Chardonnay Barrique 2017, Plozza
Risotto con filetti di pesce persico, mandorle
Vino: Five Roses 2018, Leone de Castris
Tartelletta cocco e lamponi
Vino: Moscato d’Asti Sciandor 2017, Banfi
Caffè e dolcetti.

In una scenografica prospettiva che rammenta la continuità capace di fondere esterni con interni, grazie al richiamo della luce e dei colori, ci si ritrova, dalla hall, al parco immersi nella natura stagionale tipica di questo luogo in cui tutto è mitigato e esaltato dal Lago che si scopre, passo passo, offrendo una performance di sé stesso grandiosa che ti obbliga a stare lì a quell’altezza, dove lo sguardo scavalca l’hotel raggiunge le sponde del lago poi sale si espande ingloba le cime dei monti le morbide forme dei boschi le autoritarie rocce che salgono al cielo e imprigionano le nubi obbligandole ad una sosta per specchiarsi nel lago in attesa che i venti del nord soffino e le rimettano in pista. È un gioco perpetrato con eleganza e ironia dal Lario consapevole che i viaggiatori amano essere sorpresi e che il Grand Hotel Tremezzo è complice fidato.
Il parco ospita il TPizza, lo spazio dedicato al piatto italiano più famoso nel mondo: un forno a legna, un barbecue e comodi spazi per godere lunghe serate estive all’insegna della convivialità mediterranea.
Piscina e campo da tennis sono perfettamente integrati nell’armonia del parco offrendo opportunità di relax e sport in un contesto ineffabile. Non trascurabile è la piacevolissima passeggiata che dall’hotel porta alla parte alta del parco, con una vista smisurata del lago.

Rientriamo, sul fondo della hall si scende, di un piano e si raggiunge L’Escale Trattoria Wine Bar, un ambiente easy con stile, volte in sasso e finiture di design creano contrasti affascinanti e accoglienti; anche qui si spia il lago da una vetrata che specchiando amalgama interni ed esterni. Una cantina studiata per occasioni conviviali, 1300 pregiate etichette selezionate tra le migliori cantine italiane ed estere, un buffet assortito con le specialità locali e fantasie creative dalla cucina che, in estate, si degustano sull’incantevole veranda affacciata sul lago o nel micro giardino romantico.
Altra eccezionalità degustativa è il TBeach, Grill all’aperto affiancato dal Champagne Bar, pesce fresco e prelibatezze da spiaggia accompagnate da amabili confortanti bollicine nel confort eccelso della sabbia dorata della spiaggia più accogliente del Lario. Di fronte la piscina galleggiante sulle acque del lago, un invito al divertimento, alla gioia al piacere del godere di unicità che rendono il viaggio e la permanenza indelebili. Nelle notti estive, la spiaggia la piscina e il T Beach, accolgono eventi dal vivo di gran fascino.
Le “coccole” toccano lo zenit a Villa Emilia, quella che da dimora della contessa Emilia Sommariva, proprietaria di Villa Carlotta, si è evoluta ed oggi accoglie la TSpa. Qui, realmente, l’inatteso si materializza in un percorso completo, beatificante: la Hammam Suite; la Heat Experience composta di bagno turco, bagno mediterraneo e sauna panoramica con relativa area relax; la scenografica Sala Caminetto chiude il percorso benessere con vista estasiante sul lago; il Mosaico Studio racchiude in un salotto segreto le attenzioni e le cure per mani e piedi.

Il buongiorno si vede dal mattino, per cui, dopo il risveglio in un letto molto comodo e accogliente baciati dalla luce del lago e coccolati dalle note profumate di magnolia, rosa, viola e geranio soffiate dalle brezze del lago, la prima colazione è quel rito propiziatorio che alimenta il lato positivo di ogni giornata e qui, al Grand Hotel Tremezzo, la prima colazione è perfetta: servita in terrazza, con le ampie vetrate trasparenti che portano il lago lì al tuo fianco, offre tutte le possibili declinazioni elargite con gusto, eleganza e freschezza. Cibi freschi di ottima origine e qualità, preparati dalla cucina in tempo reale, serviti dal personale sempre attento alle attese di ogni ospite.
E, poiché, è consigliabile nutrire anche la mente, oltre al corpo, la Sala Lettura perpetua la tradizione storica di offrire una biblioteca varia che spazia nella letteratura classica e moderna nazionale e internazionale composta anche da volumi lasciati da ospiti in lettura ad ospiti che verranno; in Sala Biliardo è consultabile un’affascinante raccolta dedicata ai giardini d’Italia e d’Europa; in Sala Caminetto nella TSpa, coerentemente, una selezione di testi dedicati al relax e al benessere stimolano la ricerca continua di nuovi sogni da sognare.

Da non trascurare il lato “fluido” del viaggio, quale viaggiatore non ama percorrere pacatamente o velocemente le acque del lago per inebriarsi della brezza e della vista delle rive osservate dal lato segreto? Perciò, attraccate alla Marina privata, 2 water limousine, attendono gli ospiti per catapultarli in una dimensione dal fascino irresistibile, non “navicelle” comuni ma oggetti sui quali basta posare lo sguardo per godere del piacere raro del bello assoluto, senza ombre: Ruy, splendida motolancia d’epoca “de casada veneziana” porta il nome del primo proprietario, Tiberio Ruy Brandolini d’Adda, è pezzo unico costruita dai Cantieri Cucchini di Venezia nel 1961, ritrovata dalla famiglia De Santis, che, immaginando i loro ospiti in crociera al tramonto a degustare un brindisi cullati dall’incanto di attimi di vita sublime, l’hanno fatta restaurare dai Cantieri Ernesto Riva e riportata agli splendori originali; Batt elegantissima ed esclusiva, la barca disegnata dall’arch. Ruggero Vanelli e costruita dal Cantiere Veneziano Vizianello negli anni 50 del secolo scorso, è espressione massima della tradizione nautica italiana ed un must per gli amanti dell’acqua di ogni generazione. A bordo si gode del sentirsi protagonisti di una storia di eleganza, lusso ed esclusività.

Che i viaggiatori amino avere al fianco il loro amico a 4 zampe è tanto risaputo quanto trascurato dalle strutture, non al Grand Hotel Tremezzo dove i “dogs” ricevono un’accoglienza calorosa ed un trattamento di ottimo livello e contenuto. Oltre a ritrovare in camera ciotole per acqua e cibo ed un comodissimo lettino in perfetto stile liberty, da quest’anno il Grand Hotel collabora con Food for Dogs (sturtup insediata presso l’innovation hub ComoNExT), che fornisce un raffinato e comodo doggy lunch box come amenities. Il box contiene cibo pronto, di alta qualità e di facile utilizzo, così da risolvere in maniera innovativa e comoda l’esigenza di nutrire il proprio pets fuori casa, con la stessa qualità e cura che gli viene riservata a casa.
“Dal questa estate – dice Silvio Vettorello, General Manager di Grand Hotel Tremezzo – gli ospiti del nostro hotel, su richiesta, troveranno in camera e presso il ristorante le eleganti loggy lunch box firmate Food for Dogs”
Sara Merighi, co-founder della startup Food for Dogs vuole promuovere un cambiamento di abitudini in coloro che, fortunatamente sempre più numerosi, viaggiano con i propri cani e soprattutto in chi li accoglie. La possibilità di proporre il nostro prodotto in una struttura di tale prestigio, è un’ulteriore conferma della validità del nostro progetto e ci stimola ad immaginarne ulteriori sviluppi.
La doggy lunch box di Food for Dogs, è costituita da una scatola in materiale riciclabile e dal design raffinato, che ha funzione di ciotola e contiene una confezione con un pasto umido, completo e bilanciato. Esistono inoltre diversi “menu” tra i quali scegliere in base alla taglia, al gusto e alle esigenze nutrizionali del proprio cane.

Come ogni pianeta che si rispetti, il Grand Hotel Tremezzo ha i suoi satelliti: Villa Sola Cabiati e Villa Passalacqua.
Villa Sola Cabiati: ospitalità esclusiva nella storica dimora dei duchi Serbelloni. La villa, raffinato esempio di stile barocco, dalla seconda metà del 1700 fu l’amata residenza estiva del duca Gabrio Serbelloni e della sua famiglia. Oggi è aperta, in esclusiva, agli ospiti del Grand Hotel Tremezzo, uno spazio poetico dove tutto sussurra di eleganza, esclusività, arte, piacere della vita e di quel profondo impulso interiore che sa di equilibrio di volontà di lasciare nel tempo traccia di un amore tangibile, quell’amore che ha nitrito giorni di gioia, di festa di vacanza.
Uno scrigno luminoso che conserva preziosi oggetti d’arte simbolici di personalità curiose testimoni di viaggi, di mondi di epoche. Affacciata sul lago ne è incorniciata e cornice, specchio di uno stile che da secoli attrae viaggiatori e oggi offre soluzioni su misura: da una giornata in piscina avvolti dal fresco dello storico giardino con vista lago, un pranzo in un salone dove il lago entra da splendide finestre e l’ambiente è un sofisticato scenario dal gusto eterno, un barbecue con amici tra giochi e risate che tingono di colore i profumi del giardino, un pic-nic sul prato per una romantica domenica in famiglia, una cena intima a lume di candela per ascoltarsi e respirare l’alito del lago, al grande evento – matrimonio, anniversario, meeting – dove il dentro e il fuori si rincorrono offrendo spazi diversamente allettanti per ricordare, non dimenticare, non dimenticare quei baleni di vita condivisa.
Tutto sempre sostenuto dall’arte del piacere messa in scena dalla cucina e dallo staff del Grand Hotel Tremezzo.

Villa Passalacqua è a Moltrasio, incastonata tra Laglio e Cernobbio dove il lago si fa stretto, intimo con i monti che lo sovrastano, fa da incredibile palcoscenico al tempo, alla luce, alle stagioni, a tutto ciò che scorre.
Un tempo monastero, la villa fu ceduta dalle Umiliate al conte Andrea Passalacqua, che nel 1787 la ampliò su disegno di Felice Soave. Il palazzo, disposto su tre piani, con porte in bronzo riccamente lavorate, ospitò vari personaggi famosi, tra cui il poeta Carlo Porta, che dipinse all’interno numerosi affreschi, e Vincenzo Bellini, che fra il 1829 e il 1833 fu frequente ospite dei conti Passalacqua.
Dopo un lungo abbandono, la villa fu restaurata negli anni ‘70 da Oscar Kiss Maerth, quindi il passaggio a Cantwell, lo scorso anno Paolo De Santis se l’è aggiudicata durante un’asta combattuta con altri 6 concorrenti tutti stranieri. Il valore storico, artistico, etico di questo incomparabile immobile ha reso l’impresa emozionante e affascinante, l’imprenditore ha manifestato il sentimento ad impresa compiuta “La mia famiglia ed io siamo felici che Villa Passalacqua, con il suo patrimonio di storia, possa rimanere a Como, e da comaschi siamo riconoscenti a Jim Cantwell e a sua moglie che la hanno fatta rivivere con amore in questi venti anni”.
Ora non resta che il viaggio… nell’avvolgente, affascinante, ammaliante universo Grand Hotel Tremezzo.
