#IJF16 accadde giovedì
Storytelling di una giornata intensa
Di: Gabriella Coronelli
“Ci troveremo a raccontare storie attraverso i prodotti che acquistiamo” – Rolf Jensen
Storyrelling questo sconosciuto
Internet e i nostri diritti
YouTube, Hangout and other multimedia tools
La diffamazione online, satira, parodia
Il buono, il brutto e il cattivo: una roadmap per tecnologie mobile e giornalismo digitale
Social Letteratura: scrivere di letteratura in 140 caratteri
Curare gli spazi social per coinvolgere i lettori
Le PR nell’era digitale: comunicazione o informazione?
Best Practices: mobile video vs social video
Giornalismo in prima persona: dal gonzo journalism all’immersive journalism
#ThisIsACup

Storyrelling questo sconosciuto
Si chiama storytelling, se ne parla molto durante questo Festival del Giornalismo, giustamente: Video Storytelling, Storytelling in TV, Distruptive Storytelling, Maledetto Storytelling. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un radicale cambio di rotta sia della comunicazione che dell’editoria: da un lato il giornalismo identifica, nel caso “Snow Fall”, il più alto esempio di storytelling multimediale; diventa un format di riferimento, un modello citato per specificare un long-form con scorrimento in parallasse e ricco di contenuti multimediali. Dall’altro lato, un brand si mantiene al passo con i tempi se ha la capacità di diventare esso stesso editore e di saper raccontare online una storia “emotivamente” coinvolgente per l’utente. Il web ha trasformato le dinamiche, il giornalismo va a braccetto con il marketing e la comunicazione delle aziende cercando nuove soluzioni come native adv e branded content. Un brand ha una grande opportunità per appassionare il proprio target e ingaggiarlo in un modo innovativo: lavorare sul content marketing e presidiare tematiche sociali affini al proprio mondo di riferimento. Raccontare una storia. Purché tocchi le corde più intime del consumatore.
Content, video, image, social, tutti gli strumenti contribuiscono a dare vita a storytelling che non si faranno dimenticare; ciò impone di acquisire conoscenze diverse, si deve essere padroni degli strumenti per usarli disinvoltamente, senza paura e combinare creatività ed equilibrio. Il Brand Storyteller è una delle professioni del futuro.

Sbirciamo nell’universo food, dove regna la confusione, il caos, non il caos di Prigogine, dimensione retta da leggi complesse difficilmente conoscibili ma conoscibili, NO parliamo del caos tipico delle migliaia di micro aziende che abitano questo universo le cui uniche leggi sono empiriche inventate al momento esposte a tutte le variabili senza protezione. L’informazione, la comunicazione, sono esercizi di cripticismo, generano ilarità al momento ma non lasciano traccia, occupano solo spazio web o cartaceo, non fanno cultura, non plasmano le decisioni, non stimolano il cambiamento e il miglioramento continuo.
Internet e i nostri diritti
Dialogo con Anna Masera garante del lettore La Stampa e Stefano Rodotà Università di Roma La Sapienza, modera Guido Scorza Istituto per le Politiche dell’Innovazione. Dieci parole chiave per ricordare che il diritto vale anche nel cyberspazio: accesso, cultura, uguaglianza, privacy, identità, anonimato, oblio, cittadinanza, sicurezza, democrazia.
YouTube, Hangout and other multimedia tools
Elisabetta Tola del Google News Lab ha spiegato come aprire e popolare il canale Yuotube di contenuti interessanti e come attirare e coinvolgere il pubblico. Condividere le bestpractices per caratterizzare il canale, utilizzare i diversi formati di video, organizzare un Google_hangout_live per raccontare in diretta un fatto importante mentre si svolge o per coinvolgere diversi esperti in un dibattito. Dopo la diretta, come editare e caricare il video sul canale Youtube per essere visto e condiviso.
La diffamazione online, satira, parodia
Video

Marcello Bergonzi Perrone, avvocato, è redattore della rivista giuridica Ciberspazio e Diritto, diretta dal professor Giovanni Ziccardi, ordinario presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università di Milano. Dal 2009 collabora con la facoltà di Informatica giuridica dell’Università di Milano, in particolare come docente per il Master di Perfezionamento in Investigazioni Digitali presso la Facoltà di Giurisprudenza. È inoltre docente in corsi di formazione professionale per avvocati e professionisti tenuti da Legalforma.
Il buono, il brutto e il cattivo: una roadmap per tecnologie mobile e giornalismo digitale

Colin Agur è Bartlett Fellow per l’accesso alla conoscenza dell’Information Society Project, presso la facoltà di Giurisprudenza di Yale. I suoi settori di ricerca sono la storia delle telecomunicazioni, l’utilizzo della telefonia mobile nel presente e le sue implicazioni sociali e legali, e le conseguenze impreviste nello sviluppo dei network. Valerie Belair-Gagnon è produttrice esecutiva e ricercatrice presso l’Information Society Project di Yale. Si occupa di Sociologia dei Media, in particolare di media emergenti, istituzioni dei media, pratiche dell’informazione e norme. Video
Pierluigi Perri, avvocato e dottore di ricerca in Informatica giuridica e Diritto dell’informatica, è professore aggregato di Informatica Giuridica Avanzata presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, dove coordina anche il corso di perfezionamento in Informatica Forense e Protezione Dati. – Video
Social Letteratura: scrivere di letteratura in 140 caratteri – Video

Giulia Ciarapica, laureata in Filologia Moderna è blogger culturale, critica letteraria e redattrice per il giornale online Ghigliottina.it. Collabora con diverse case editrici, tra cui Giunti, Longanesi, Voland e Laurana Editore. Da un anno si occupa anche dell’organizzazioni di eventi culturali, in particolare di presentazioni letterarie e di incontri legati a festival culturali nelle Marche, dove vive. Vera Gheno è Twitter manager dell’Accademia della Crusca, con cui collabora dal 2000. Dottore di ricerca in Linguistica, è specializzata nei linguaggi giovanili e nella comunicazione mediata tecnicamente, in particolare sui social network. Insegna all’Università di Firenze, all’Università di Siena e presso la sede fiorentina del Middlebury College. Svolge corsi di web writing e gestione dei social media per le aziende. Loredanna Lipperini è una giornalista, scrittrice, conduttrice radiofonica e autrice per la televisione. Dal 1990 scrive sulle pagine culturali di Repubblica e del Venerdì. È fra i conduttori di Fahrenheit su Radio 3. Dal 2004 ha un blog, Lipperatura. Ha diretto l’agenzia di stampa Notizie Radicali ed è stata fra i primi conduttori di Radio Radicale e subito dopo di Radio Rai. Maria Anna Patti, biologa siciliana, gestisce su Twitter l’account @CasaLettori, spazio di condivisione letteraria di cui esiste anche l’omonimo blog. Nadia Terranova, scrittrice, è nata a Messina e vive a Roma. Collabora con diverse testate tra cui Il Magazine e Pagina 99. Per i suoi libri per ragazzi ha vinto i premi Napoli, Laura e Mariele Ventre, mentre col suo primo romanzo, Gli anni al contrario (Einaudi Stile Libero, 2015), in corso di traduzione in Francia, ha vinto i premi Brancati, Fiesole e Grotte della Gurfa. Laureata in Filosofia, ha un dottorato di ricerca in Storia Moderna.
Curare gli spazi social per coinvolgere i lettori – Video

Greg Barber, giornalista e digital strategist, è direttore dei progetti per le notizie digitali al Washington Post, in particolare sulla costruzione di comunità online, contributi generati dagli utenti, social media, personalizzazione e aggregazione. Federica Cherubini vive a Londra dove è consulente media. Sta conducendo un progetto di ricerca per l’Istituto Reuters per lo Studio del Giornalismo (Università di Oxford) su come gli organi di stampa in Europa usino i dati sul pubblico nel lavoro redazionale. Per WAN-IFRA ha organizzato e organizza conferenze e seminari. Nicholas Diakopoulos è ricercatore universitario all’Università del Maryland, alPhilip Merrill College of Journalism. Sempre nella stessa Università ha un’assegnazione al College of Information Studies. Le sue ricerche su giornalismo di precisione e computazionale sono dedicate in particolare sulla trasparenza degli algoritmi, visualizzazione e computazione dati nel giornalismo. Mary Hamilton lavora al Guardian dove è executive editor dell’audience della testata. Si occupa di costruire e rafforzare il rapporto tra il Guardian e il pubblico. Mathew Ingram scrive per Fortune Magazine. Fino a marzo 2015 è stato senior writer di Gigaom, dove si occupava di media, web e questioni collegate. Giornalista pluripremiato, negli ultimi quindici anni ha scritto di affari, tecnologia e nuovi media come reporter, editorialista e blogger.
Le PR nell’era digitale: comunicazione o informazione? Video

Manuela Kron – dal 2007 è il Direttore Corporate Affairs del Gruppo Nestlé in Italia e in questi anni ha guidato il processo di crescita del Gruppo verso il posizionamento in nutrizione, salute e benessere e nello sviluppo di ulteriori ambiti di attività, primo fra tutti quello della responsabilità sociale d’impresa. Manuela Kron è responsabile della Comunicazione Istituzionale del Gruppo Nestlé in Italia. A lei è inoltre affidato il coordinamento delle Relazioni Media istituzionali e di prodotto, nonché dei Public Affairs dell’intero Gruppo per coordinare le attività comuni in Italia delle tre principali aree di business: Nutrition, Water, PetCare. Erika Mandraffino è Senior Vice President, Rapporti con i Media ed Editoria Aziendale di Eni. Dopo la laurea in European Business Administration a Londra, è rimasta all’estero e ha iniziato la sua carriera come consulente di comunicazione corporate e finanziaria presso Ludgate Communications. Flavio Natalia, laurea in lettere moderne, è a Sky dal 2004. È stato fino a gennaio 2016 Direttore Comunicazione Prodotto Sky. Da febbraio 2016 ha assunto la responsabilità delle news dell’area spettacolo di Sky Tg24. È anche direttore editoriale della Struttura Magazine Sky, che pubblica il mensile SkyLife (500 mila copie a pagamento) e il giornale digitale della sera Sky Evening News (2 milioni di abbonati, 360 mila aperture a numero). Simona Panseri è in Google dal 2008 e ricopre l’incarico di Direttore Comunicazione e Public Affairs per il sud Europa. Laureata in Filosofia con una specializzazione in Logica e Filosofia del Linguaggio, si occupa di comunicazione delle nuove tecnologie da oltre 15 anni. Nel suo ruolo, Simona partecipa da anni al dibattito sull’innovazione e sull’evoluzione dei media e della comunicazione, e si occupa di formazione giornalistica sui temi dell’innovazione. Jacopo Tondelli, giornalista, co-fondatore e direttore di Gli Stati Generali. Laureato in Giurisprudenza nel 2002 all’Università degli Studi di Pavia, nel 2006 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Diritto Penale. Ha iniziato la professione giornalistica scrivendo per Il Riformista, nel 2004. Nel 2008 è passato alla redazione economica del Corriere della Sera, dove è rimasto fino al 2010, anno in cui è tra i fondatori del sito di informazione Linkiesta, che dirige fino al 2013.
Best Practices: mobile video vs social video – Video

Trushar Barot è mobile editor per BBC World Service. Lavora da oltre vent’anni nei media britannici, si è occupato di quotidiani, radio, TV e settore digitale. Per la BBC ha lavorato anche nella redazione londinese di BBC News, nella sezione social media-user generated content. Martin Belam dal 1° febbraio 2016 è social and new formats editor del Guardian. In precedenza, è stato responsabile dei nuovi format del Trinity Mirror. Holden Frith è l’editor della settimana. In precedenza, è stato redattore digitale deputato del Times Domenica e l’editor di Wired UK. Garrett Goodman è direttore europeo del business development di Wochit, piattaforma per creare brevi video in pochi minuti. Ha lavorato per il New York Times e per una serie di startup in tutta Europa. Ha un blog su The Media Briefinge The Huffington Post, dove scrive di innovazione nei media. Nikki Usher è assistente universitaria alla School of Media and Public Affairs della George Washington University. La sua attività di ricerca e insegnamento verte sulle trasformazioni dei media digitali. In particolare Usher studia come il giornalismo si adatta ai cambiamenti, osservando da vicino il lavoro delle redazioni di testate e organi di stampa come New York Times, Al Jazeera, Guardian, BBC, Associated Press, National Public Radio e Washington Post.
Giornalismo in prima persona: dal gonzo journalism all’immersive journalism – Video

Amedeo Ricucci è giornalista in Rai dal 1993, dove ha seguito come inviato speciale i principali conflitti internazionali degli ultimi 20 anni per Professione reporter, Mixer, La storia siamo noi e infine per il TG1. Attualmente è alla redazione Speciali del TG1. Dopo la laurea in Economia e un master in Relazioni Internazionali ha lavorato per quattro anni nell’Ufficio Stampa dell’UNICEF, per l’Africa Occidentale e Centrale, esperienza che metterà a frutto collaborando con diverse testate italiane,tra cui Il Manifesto, Avvenimenti, L’Espresso e Nigrizia. Mandy Rose è condirettrice di i-DOCS e direttrice del Centro Ricerca sulle Culture Digitali (University of the West of England, Bristol). Pioniera del giornalismo partecipativo e interattivo, ha coprodotto il progetto di BBC Video nation (1994-2000), ideato Voices (2005), importante inchiesta della BBC su lingue, accenti e dialetti in Gran Bretagna, ed è stata produttrice esecutiva del progetto di storytelling digitale Capture wales (Cipolwg ar gymru in lingua gallese, 2001-2008). Attualmente sta scrivendo sulla co-creazione e sulla realtà virtuale. La sua produzione più recente, Searching for happiness (2013) è un documentario interattivo con continui aggiornamenti, riflessioni sulla cultura, i valori e il significato della vita.
#ThisIsACup – Video
