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Meno proteine: + anni alla vita + vita agli anni

talebani da palestra udite

Di: Agostino Grassi

22 Luglio 2013

Categoria: ProfileFood

Ho fatto la mia tesi di laurea studiando un gruppo di centenari rigorosamente pugliesi, in modo da presupporre che il loro stile di vita fosse stato in linea con i concetti del vivere mediterraneo (e soprattutto del mangiare mediterraneo) e non influenzato da culture diverse, cosa che poteva essere invece in un valdostano o in un altoatesino. Ne trovai circa un centinaio (tanto per restare in tema); il più giovane (diciamo così) aveva 100 anni compiuti, e la più arzilla era una simpatica signora di 107 anni che viveva nei pressi di Santa Maria di Leuca. Senza dilungarmi, la conclusione di quello studio dimostrò che tutti quei centenari durante la loro vita avevano mangiato meno calorie di quanto fosse loro necessario, in media il 20 % in meno, e soprattutto meno proteine animali; di tutte le caratteristiche del loro stile di vita (attività fisica, peso corporeo, abitudine al fumo, ecc.), questa restrizione calorica è sembrata avere permesso loro la longevità, non solo nel senso della durata della loro vita, ma soprattutto una longevità in buona salute.

Questa premessa per parlarvi di uno studio condotto dal Prof. Luigi Fontana, direttore del reparto di Nutrizione ed Invecchiamento presso l’Istituto Superiore di Sanità e “visiting professor” presso la Washington University School of Medicine negli USA, da poco pubblicato su Aging Cell, la più importante rivista di biologia dell’ invecchiamento. Le conclusioni alle quali sono giunto io con la mia tesi di laurea, e cioè che mangiare il 20 % di calorie in meno allunga la vita, erano e sono confermate da altri importanti studi (compresi quelli dei ricercatori della Washington University, dove collabora il Prof. Fontana): la restrizione calorica allunga del 50 % la vita. E in base a questo concetto, in quella strana popolazione che sono gli americani, ecco nascere immediatamente una setta: i CRONies, un gruppo di persone che hanno fondato un’associazione che si chiama “Calorie Restriction with Optimal Nutrition” cioè attuano una restrizione delle calorie con una ottimale nutrizione. 

E CRONies (che in italiano si traduce CRONisti) è appunto la sigla con le iniziali del nome dell’associazione. Tuttavia, anche se in chi adotta questa restrizione calorica gli indici del rischio cardiovascolare (la pressione arteriosa, la glicemia, il colesterolo, etc.) si sono tutti notevolmente abbassati, suggerendo un vantaggio in termini di longevità, i ricercatori hanno osservato che i livelli IGF-1 (detto anche somatomedina, un potente fattore di crescita prodotto soprattutto nel fegato, il cui nome significa fattore di crescita insulino simile per la sua struttura molecolare a quella dell’insulina; alti livelli di IGF-1 nel sangue sono associati ad un aumentato rischio di sviluppare cancro al colon, alla mammella e alla prostata, e recenti studi hanno dimostrato che bassi livelli di IGF-1 sono anche essenziali per rallentare i processi d’invecchiamento) mentre negli animali in restrizione calorica si abbassano del 30-40%, nei CRONisti rimangono invariati e sostanzialmente identici a quelli di chi segue una tipica dieta occidentale e fa vita sedentaria. I nutrizionisti, parlando di dieta ottimale, non si preoccupano molto se mangiamo molte proteine, dando più importanza al quantitativo di grassi e zuccheri, e sapendo che i livelli dell’IGF-1 sono influenzati dalla quota calorica e dalla quantità di proteine, vuoi vedere che non è tanto necessario ridurre le calorie quanto invece è importante ridurre le proteine per vivere più a lungo ed in buona salute? La quantità delle proteine che dovremmo mangiare è calcolata in base al nostro peso ideale e dovrebbe aggirarsi intorno agli 0,8 grammi di proteine per chilo di peso ideale, corrispondente a circa 56 grammi di proteine per un uomo adulto al giorno e a 46 grammi per una donna.

Tenete presente che questi 0,8 grammi sono calcolati in eccesso rispetto al reale fabbisogno in modo da tenere conto di una piccola quota che non potrebbe venire assorbita dal nostro intestino durante i processi digestivi e anche di quella quota necessaria in più di chi fa un’attività fisica che porta alla perdita (rotture) di fibre muscolari. È un valore abbondante in modo da non rischiare carenze in quanto la vera quota necessaria sembra invece essere 0,55 grammi per chilo di peso ideale. La maggior parte degli Italiani mangia il 30/50 % in più delle proteine che viene raccomandato dalle Linee Guida (i famosi LARN, cioè i Livelli Raccomandati di Assunzione dei Nutrienti), e questo comportamento influenza certamente i nostri livelli di IGF-1. A questo punto è stato organizzato uno studio particolare, che si chiama trial clinico, il CALERIE (Comprehensive Assessment of the Long Term effects of Reducing Intake of Energy) per comparare la restrizione calorica all’attività fisica e misurare tutti quei fattori legati alla salute e alla longevità. Si è suddiviso un certo numero di volontari in tre gruppi: in un primo gruppo si è tagliato l’introito calorico del 25 %; un secondo gruppo ha cominciato a fare esercizio fisico giungendo a bruciare il 25 % di calorie in più ed infine i volontari del terzo gruppo non hanno cambiato le loro abitudini. I livelli di IGF-1 in un anno non hanno subito variazioni in nessuno dei tre gruppi, compreso quello che si è sottoposto alla restrizione calorica dove ci si aspettava un cambiamento compatibile con una durata della vita più lunga e più sana.

Dai diari alimentari dei CRONisti, che seguono una dieta ipocalorica, si è notato che questa dieta però è ricchissima di proteine (il 24 % delle calorie) e così è stato selezionato un gruppo di questi CRONisti ai quali è stata fatta seguire una dieta per tre settimane con una riduzione del 50 % dell’apporto di proteine. Questa volta l’IGF-1 si è abbassato notevolmente. E quando i livelli dell’IGF-1 sono più bassi i processi di invecchiamento rallentano. Questi CRONisti! Non ce ne libereremo mai: vivono più a lungo tanto che moriremo prima noi di loro a meno che non facciamo una legge apposta per obbligarli a mangiare di più e più proteine. Dovremmo farlo sapere ai nostri governanti in tema di leggi bavaglio. Immagino la faccia di quei “talebani” delle palestre: mi riferisco a certi istruttori e frequentatori di questi santuari (le palestre appunto) seguono diete iperproteiche , intendendo per talebani quelli che fanno tutto ciò gli viene detto di fare, e che lo vedono fare agli altri, senza minimamente mettere in dubbio questo credo, annullando il loro senso critico e adducendo come “infedele” chi dissente! Come un credo fideistico. Un’ultima considerazione: questi vegetariani! Non ce li toglieremo mai d’intorno come le zanzare d’estate: vivono più a lungo e meglio.