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BELLENDA: Serve una Certificazione di territorio, i Consorzi siano promotori

13 Ottobre 2022

Certificazioni troppo care, per superare l'empasse il team di legislatori deve essere composto da chi lavora la vigna

Parte da Blend rassegna enoculturale ideata e realizzata dall’azienda agricola Bellenda di Vittorio Veneto, la richiesta di una certificazione ambientale di territorio. La proposta è uscita a margine del convegno dedicato al tema dell’agroforestazione declinata nella viticoltura, nell’ospitalità e nella distribuzione dagli ospiti presenti.

L’agroforestazione è l’insieme dei sistemi agricoli che vedono la coltivazione di specie arboree o arbustive perenni, consociate a seminativi o pascoli, nella stessa unità di superficie. Il confronto ha evidenziato la consapevolezza di creare un sistema di certificazione ambientale a basso costo a cui possano accedere anche le piccole aziende. Umberto Cosmo, ha lanciato la proposta che siano nello specifico i Consorzi di Tutela a farsi promotori di questa iniziativa.

Per quanto riguarda le certificazioni sono fornite da società private e l’alto costo per ottenerle non è sostenibile da aziende di medie-piccole dimensioni. “È necessario che le giuste pratiche vengano normate e rese accessibili a tutti e che a tutti i produttori, indipendentemente dalle dimensioni e dal portafoglio, sia data la possibilità di certificare il loro operato. Per raggiungere l’obiettivo verso una viticoltura sostenibile è necessario mettere in campo una squadra composta da tecnici, agronomi, biologi e soggetti che ogni giorno vivono la vigna”. Blend è l’'evento, riservato a produttori, professionisti e opinion leader giunto quest’anno alla quarta edizione, che riunisce le diverse anime del mondo enoico italiano ed estero con l’obiettivo di stimolare un dibattito vivo e costruttivo su specifici argomenti.