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Oli e Formaggi: riflessione doverosa

quale utilità hanno le informazioni non contestualizzate

Di: Gabriella Coronelli

22 Novembre 2011

Categoria: ProfileFood

Sul settimanale “IO donna” di sabato 19 è apparso un articolo, che ho letto solo oggi, già citato da altri in quanto annuncia l’evento di fine gennaio “Olio Officina Food Festival”. Durante Golosaria, Luigi Caricato, oliologo provocatore, aveva presentato il mondo dell’olio d’oliva come un mondo piatto che, a causa della disinformazione, induce il consumatore a scegliere in base al solo costo non alle qualità del prodotto. 

Articolo di IO Donna su oli e formaggi

Detto ciò invito tutti a osservare con attenzione il contenuto dell’articolo, notando come siano accostati con la massima noncuranza olii da 4,40€ per 500 ml. a olii da 22,00€ per 500 ml.

Nessun riferimento alla qualità del prodotto, quindi, il consumatore, o è stupido o sceglierà inevitabilmente quello che costa meno, dalla comunicazione è posto esattamente sullo stesso piano.

Ho fatto un test: ho chiesto a 10 signore che fanno abitualmente la spesa per la loro famiglia, quale olio avrebbero scelto di quelli proposti nell’articolo: nessuna ha scelto il più economico, ma nessuna ha scelto nemmeno i più costosi, tutte si sono posizionate nella media-bassa. La motivazione principale era la mancanza di indicazioni precise che portava le consumatrici a scegliere la media.

Credo possa essere evidente a chiunque: questa è disinformazione alla stato puro! Sono i tipici articoli scritti per soddisfare le agenzie di Pubbliche Relazioni che aggiungeranno alla rassegna stampa senza contestualizzare.

Sconcertante!