OlioOfficinaFestival: performances on oil
Corpo e mente conditi a dovere
Di: Gabriella Coronelli
OLIO = OBLIO L’olio e … tutto scorre L’olio fa scattare in piedi il sapore che stava seduto L’olio: il benessere si estende a macchia d’olio
Sossio Giametta
Sì, serviranno ben lubrificati i motori perché sarà una 3 giorni da “grand prix” tanti sono gli incontri organizzati per sviluppare un tema ambizioso e affascinante “L’anima sociale dell’olio e del cibo” scelto perché il 2014 è l’anno dell’agricoltura famigliare proclamato dall’ONU. Luigi Caricato, ispiratore e motore propulsore di questo evento giunto alla terza edizione, ha raccontato la sua visione, quella di un mondo olivicolo unito a rappresentare il Made in Italy nel mondo; impresa ardua se si considera che l’associazionismo non ha funzionato, le micro/piccole imprese mancano di una formazione che li spinga a condividere visioni sinergiche, le istituzioni sono incapaci di comunicare sia con i produttori che con i consumatori. Una misurata dose di provocazione è contenuta nelle parole di Caricato, giusta per stimolare curiosità e motivare la volontà di approfondire, cosa che faremo puntualmente la prossima settimana. I partner di OlioOfficina sono molti, in grado di dare una visione d’insieme completa utile ad esprimere considerazioni costruttive, tutti partner che condividono l’importanza dell’olio da olive sulla tavola, nel mercato, per il territorio.

Su questo blog troverete il “day by day” con la possibilità di intervenire direttamente e porre quesiti ai vari attori; possiamo anticiparvi che gli argomenti sono molto attraenti e pratici, un assaggio lo abbiamo avuto da Mauro Meloni, direttore del Consorzio Extravergine di Qualità, che ha esposto il percorso di Qualità intrapreso per posizionare un prodotto italiano ad-hoc studiato per il mercato giapponese. Un olio di Alta Qualità identificato fa un’etichetta di facile ed immediata lettura che ne identifica anche le caratteristiche nutrizionali come i digliceridi, l’acido oleico, i biofenoli; l’acidità è 0,3%; è un fruttato medio con una punta di amaro e retrogusto piccante. Scelto da un equipe di giapponesi liberi da qualsiasi condizionamento o pregiudizio, è prodotto dalla Pantaleo per il gruppo Mitsubishi che ne ha acquistate 400.000 bottiglie, un “primo assaggio” per un popolo che ha molta stima del Made in Italy e una buona educazione al gusto.

Qualche buona ragione per partecipare a OlioOfficinaFestival? Basterebbe la location a motivare la partecipazione: Palazzo delle Stelline, Milano è ricca di luoghi ammalianti portatori di una dose di insolita magia, Palazzo delle Stelline è uno di questi. Rappresenta lo spirito del territorio, della sua gente, ne ha percorsi i tempi dal 1515 quando era monastero delle Benedettine di Santa Maria della Stella, dopo la peste che colpì Milano nel 1576 l’arcivescovo Carlo Borromeo lo destinò a luogo di assistenza e cura dei bisognosi e lo trasforma in Ospedale dei Poveri Mendicanti e Vergognosi della Stella; finita l’emergenza peste, accoglie le giovani orfanelle ribattezzate “stelline” in memoria dell’antico monastero. Da allora al 1971, in questo palazzo, le “stelline” di Milano sono state formate ed inserite nella vita sociale della città e, con orgoglio, hanno brillato in questa galassia, in continuo e unico divenire, che è Milano. Poi, altre stelle hanno brillato in questo palazzo: personalmente trovo indimenticabile la mostra di Giovanni Frangi del 1999 “Il richiamo della foresta” ricordo i passi su quel pavimento di pietra del refettorio, le luci e i sentori erano quelli di un luogo antico, denso di attimi di vita, come un bosco, come il luogo che ospitava quelle opere esaltate dallo spirito del luogo stesso.

L’Olio Extravergine di Oliva, in particolare, ha il pregio di essere simbolo e custode di una tale quantità di valori, di sacrifici, di gioia, di luce, che trovano in questo palazzo uno scrigno perfetto; un buon motivo per esserci. Giovedì 23 alle 18,30 il festival apre con un saluto particolare: sarà Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose e scrittore ad aprirci la strada alla valenza simbolica degli oli da olive e condurci sul sentiero del valore della vita manifesto nei piccoli segni che la natura ci offre, nonostante noi. Il percorso di scoperta e approfondimento di questo sublime argomento, l’olio da olive, è organizzato in aree di “discussione”, termine così interpretato dalla Treccani: “Esame approfondito di una questione, fatto da due o più persone che espongono ciascuna le proprie vedute, sia per uno scambio di opinioni sia come forma di dibattito collegiale preliminare e necessario per una decisione o deliberazione …” per chiunque occasione di deliberare e decidere magari di alimentarsi con maggiore consapevolezza grazie alla conoscenza che il Festival distribuirà con abbondanza.

Queste le aree di dibattito:
- Area approfondimenti: l’economia è social
- Area cooking
- Area bambini
- Area olistica
- Area cultura
- Area degustazione.
#CarpeDiem.