BELLAVEDER, FAEDO– TRENTO
“Siamo vignaioli, siamo fatti di terra e luce, arte e pensiero”.
“Bellaveder” compare per la prima volta in una bolla episcopale del 1767. Di qui la prima etichetta: “A burgo S. Michaelis ad Athesim Faedi ascendit per Mansum Bellaveder”.
Negli anni Cinquanta Mario Seppi acquista il maso ed i primi tre ettari di vigneto, la gente del luogo lo chiama “Mas Picol”, appellativo utilizzato per il Teroldego, per rammentare da dove tutto è cominciato.
Nel 2003 il genero realizza una razionale cantina interrata.