Siamo ai primi anni 20 del secolo scorso quando, in provincia di Potenza, Leonardo, giovane casaro, inizia un percorso che si sarebbe evoluto in un Caseificio capace di trasformare il latte delle Brune in prodotti rappresentativi di valori territoriali e universali: la qualità costruita attorno alle caratteristiche del territorio rimanda ai valori di appartenenza ad una tradizione, ad una storia, ad una cultura e la qualità determinata dalle condizioni del processo produttivo rimanda ai valori civici della difesa dell’ambiente come bene comune e della giustizia distributiva nel mercato.
Con la tradizione si tramandano i valori, oggi Andrea e Gianuario, maestri casari, con Paola al controllo qualità, continuano a realizzare manualmente l’arte di Leonardo.
Piccole quantità, le mani che sanno fare non sono molte, il sieroinnesto è naturale e autoctono, il latte è sempre di Brune, il migliore, di vacche alimentate in modo naturale, al pascolo, conferito da micro-produttori – pastori che posseggono 3 capi – amici, più che fornitori, che condividono la volontà di tramandare un prodotto capace di futuro e capace di portare sulle tavole il gusto semplice e profondo di preziosi corredi genetici.