Tano e i vini della Gioia
4 nettari per esaltare i gusti
Di: Gabriella Coronelli
A Villa Necchi Campiglio, nel cuore della Milano liberty, Tano Simonato celebra la Gioia con una cena creata per chi ama il fascino del cibo come arte trasversale alla scoperta di ogni arte: il 17 giugno dalle 19,00 la Villa apre le porte ad un’esperienza sensoriale unica.
I vini di questa tavola sono stati selezionati con una punta di estro e desiderio di provocare, sono un viaggio fisico che parte dalle terre stupende dello Champagne, vola fino in Sicilia sulle sponde del lago Arancio, per risalire in Lombardia dove 2 territori storici offrono nettari di grande fascino la Valtellina e la sponda Dannunziana del Lago di Garda. Il viaggio sensoriale è armonico e vivace, accompagna brillantemente i piatti di Tano esaltando vicendevolmente le sensazioni e i retrogusti.

Primo e secondo atto dell’opera di Tano, Gioco e Leggerezza, sono accompagnati da Champagne Ultra Brut di Laurent Perrier. Lo champagne “puro”, senza aggiunta di zucchero dopo la sboccatura, dimostrazione delle raffinate abilità della casa. Chardonnay in leggera maggioranza rispetto a Pinot Nero, provenienti solo da annate di grande maturità, selezione rigorosa di uve che devono avere un forte grado potenziale e bassa acidità donano un equilibrio perfetto tra freschezza e struttura. Invecchia 6 anni, ha profumo intenso e complesso, con larga gamma aromatica che va dagli agrumi ai frutti bianchi e fiori di caprifoglio donando, nell’insieme, una sensazione di freschezza come l’aria dell’oceano. Al palato ha grande persistenza, le note fruttate e minerali danno una sensazione di purezza e portano ad un finale piacevole e complesso.

Per il terzo atto, Ricerca, attraversiamo il Mediterraneo per raggiungere Sambuca di Sicilia in provincia di Agrigento qui, nelle Cantine Di Prima, si sperimenta. Così vitigni piantati per produrre un passito producono, in realtà, un Moscato Terre Siciliane, lo Janub, perché il particolare microclima esalta profumi e aromi di questo vino conferendogli una freschezza persistente, un gusto secco e caldo piacevolmente equilibrato. Un’armonia inebriante dal profumo di pompelmo rosa, frutta secca, mandorle amare e frutti bianchi. È un vino recente, creato nel 2011, si è già creato una sua corte di appassionati: anche i cinesi, che non amano il vino bianco, ne hanno riconosciute le doti e lo acquistano di anno in anno.

Durante il terzo atto entra in scena anche il rosso, rubino brillante con riflessi granata, si chiama “Essenza” nome scelto da una donna, Cristina Scarpellini, che ha realizzato un sogno ricorrente, la Tenuta Vinea, abbandonando la professione legale per produrre vini, la rappresentano meglio. È un Nebbiolo di Valtellina, diverso dal Nebbiolo più famoso il piemontese, ha profumo intenso di piccoli frutti e confettura con leggera speziatura. È molto elegante, ha un’acidità sorprendente che soddisfa il palato lasciandolo pulito. Da quest’anno, Cristina, è affiancata da Maurizio Mazza, enologo attento e capace di interpretare i sogni, che seguirà con lei lo sviluppo della nuova cantina in costruzione a Teglio nell’unico angolo di Valtellina dove, guardando la valle in basso, l’occhio non incontra i capannoni industriali che hanno barbaricamente invaso la valle ma lo sguardo può vezzeggiare sereno le Retiche antiche e la morbida curva dell’Adda.

Il quarto atto, Allegria, è dominato dal rosa, un leggerissimo corallo, indossato con sapiente maestria dal PalmArgentina delle Cantine Costaripa: “PalmArgentina è il vino che produco in piccole quantità per il piacere di alleggerire ma approfondire il valore dei Rosé” così esordisce Mattia Vezzola presentando il piccolo di casa. In questo magico angolo di Mediterraneo, il più a nord, dove crescono limoni, capperi e cedri, qui il grande lago, il Garda, scalda con la sua immane massa d’acqua, e genera, stagione dopo stagione instancabilmente, frutti dai quali è estratto un nettare di unicità assoluta. Da antichi vigneti di Groppello e Marzemino, nasce PalmArgentina: dopo il taglio del tralcio le uve rimangono ancora qualche settimana sulle vigne; questo processo conferisce florealità, grazie alla concentrazione di zuccheri che avviene in un periodo mite, generando un vino armonico, equilibrato che trova ulteriore armonia e ampiezza grazie all’unione successiva di una piccola integrazione di Moscato Rosa a completamento di un quadro armonico perfetto. Un profumo suadente con intense nota di frutta fresca estiva, un gusto avvolgente nella sua armoniosa morbidezza e perfettamente corrispondente alle sensazioni di fruttuosità.
I produttori saranno presenti personalmente, chiunque potrà condividere sensazioni ed emozioni, perché l’esperienza possa allargarsi, contaminarsi attraverso lo scambio e la convivialità.
Prenotatevi in tempo, i posti sono limitati.