Tano Simonato nuova strada nuova vita
Tano Passami l'Olio il percorso continua nella nuova sede di via Petrarca 4
Di: Gabriella Coronelli
“Al ristoranti, Mimì fici un tentativo di mittiri il parmigiano supra alla pasta con le vongole ma Montalbano gli affirrò il vrazzo affirmanno che glielo avrebbi tagliato di netto con un cuteddro se osava committiri quel sacrilegio.”
A. Camilleri

Tano Simonato, lo chef, il “maestro” non istituzionale quello di Bulgakov, un profilo poliedrico in continuo divenire per cui non stupisce che, a 64 anni, decida di intraprendere un nuovo percorso spostando il ristorante da via Villoresi, sul Naviglio, a via Petrarca, il lato intimistico di Milano tra il Parco Sempione e Cadorna.
Tano ci dice che sia la “passione” a spingerlo verso questa evoluzione, non c’è motivo di dubitare, è chiaro che la passione di Tano fondi radici solide in certezze: Nadia, la compagna di vita e di lavoro capace di materializzare e consolidare con stile e sensibilità tipici di chi conosce, chi osserva e fa tesoro di ogni gesto per non disperdere ma patrimonializzare anche gli attimi più fuggevoli. È Nadia che accogliere e introduce gli ospiti a sempre nuovi training dei sensi, fondendo le attese con l’esperienza resa assoluta grazie alla gestione armonica del servizio e dell’ospitalità.
Altra certezza è la brigata, formata da Tano con attenzione e scrupolo, ha assimilato cultura e passione trasferite dal “maestro” che condivide con loro il pensiero, l’evoluzione e il confronto che accompagnano ogni creazione. La brigata è la naturale estensione del pensiero di Tano, giovani figure professionali nutrite di esperienza e capacità di mettersi in discussione con quella punta di ironia, molto mediterranea, che caratterizza le performances e le scelte di abbinamenti e lavorazioni suggerite da visioni alchemiche.

In questo nuovo percorso, Tano sposa il manifesto “Metateista” (meta = oltre e teista = che crede all’esistenza di almeno una divinità), movimento culturale per un nuovo rinascimento che ha per obiettivo quello di ricondurre l’uomo alla sua forma istintiva e funzionale di trasformatore di materia con lo scopo cosciente di indagare e ricercare il ponte di contatto tra struttura fisica e spirituale.
Scoprendo questo movimento, grazie all’incontro con l’artista Davide Foschi, fondatore del movimento stesso, Tano prende coscienza di aver da sempre praticato questa forma di cucina, senza saperlo: un’evoluzione del gusto che affonda le radici e si nutre dell’humus storico della estesa regione mediterranea matrice di una scuola di pensiero universale.
Lo scorrere del tempo, l’evoluzione del pensiero, i cambiamenti storici e culturali, le tecnologie, i nuovi bisogni fisici e metafisici, il confronto con altre culture, hanno plasmato le espressioni dell’arte culinaria e allargato le attese trasformando la cucina di Tano in un luogo dove si creano architetture capaci di futuro, sintesi di necessità di nutrirsi di convivialità e di piacere.

“Ci sono due modi di mangiare, uno per nutrirsi e l’altro per divertirsi, la cosa bella è che il secondo non elimina il primo” con questo motto Tano accoglie i suoi ospiti facendo una promessa che mantiene con estro e competenza attraverso un esercizio cosciente, quotidiano, etico, affascinante elargito con la leggerezza tipica di chi è padrone e artefice, custode di un’arte condivisa da una squadra affiatata e in armonia con lo spazio e il tempo.
La sorpresa nello scoprire i margini sconosciuti del gusto non può essere narrata, va sperimentata …
Tano Passami l’Olio – via F. Petrarca 4, Milano – tel 02 8394139 – mob 392 2603777 –
tano@tanopassamilolio.it – www.tanopassamilolio.it
