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Tenuta di Tavignano e Misco il miglior Bianco 2017

Secondo me... e secondo Gambero Rosso

Di: Gabriella Coronelli

5 Settembre 2017

Categoria: ProfileFood

“ … Levatevi, o mortali, levatevi d’inganno,
Lasciate la minestra, che se non è di danno,
È almen di seccatura. …”
Giacomo Leopardi

Marche, e il pensiero va alla poesia di Leopardi e al Verdicchio, l’oro delle Marche. Hanno in comune il carattere sfidante di chi è certo di possedere virtù uniche.
Leopardi, a 11 anni scriveva una poesia per contestare la minestra, cibo per nulla amato, con proprietà di linguaggio e capacità di trasferire sentimenti degni di un consumato osservatore; il Verdicchio esibisce con altrettanta fanciullesca spavalderia le sue doti ammalianti che avvolgono e elevano il piacere della degustazione grazie ad un canone di lettura puro luminoso complesso ma, nel contempo, di una semplicità disarmante.
È un lembo di terra, nel cuore delle Marche, tra colline e piccoli borghi, il luogo dove si alleva con dedizione e con la costanza di gestualità antiche, si ha testimonianza scritta di un vino ottenuto da queste uve risalente al 410 d.C.
Le caratteristiche univoche di queste terre sono irriproducibili altrove: milioni di anni fa qui viveva un lago salato con fondale sabbioso, argilloso-calcareo, ricco di ferro e magnesio, nutrimento ancora oggi dei vitigni che lo abitano. Oggi i terreni sono limoso/argillosi e calcarei, poveri di sostanza organica ma ricchi di potassio, l’ideale perché l’uva sviluppi aromi di peculiare finezza. Una buona esposizione e fresche brezze marine garantiscono forti escursioni termiche tra notte e giorno consentendo agli acini di sviluppare un’acidità gradevolissima.
Le uve del verdicchio conservano una sfumatura verdolina anche in piena maturazione, da qui il nome; lo stesso cromatismo caratterizza l’estetica del vino. Il Verdicchio è indiscutibilmente fresco, con profilo aromatico complesso, ha inconfondibile finale ammandorlato, sapido. Personalmente lo apprezzo per la mineralità estrema che suggerisce la purezza incontaminata del minerale che sfida il tempo, una mineralità che sorregge l’acidità con eleganza donando un senso di purezza totale, incontaminato, rallenta il processo di decadimento olfattivo dilatando lo spazio temporale nel quale è possibile riconoscere i caratteri sensoriali riconducibili all’uva di origine.

Queste caratteristiche emergono affabilmente degustando quello premiato come il miglior bianco 2017 dal Gambero Rosso: Misco Riserva Castelli di Jesi DOCG Classico.
A Jesi, Camerano, Fabriano e Matelica, si è tenuta, dal 1 al 4 settembre, “Collisioni Jesi” la manifestazione realizzata in collaborazione con “Progetto Vino” e “Istituto Marchigiano di Tutela Vini”; all’evento ha partecipato la cantina Tenuta di Tavignano conosciuta per la cura con cui mantiene integro il territorio e la costante ricerca della qualità scegliendo di coltivare varietà locali.
A Fabriano, presso l’Hotel Ristorante Marchese del Grillo, si sono degustati:

MISCO RISERVA CASTELLI DI JESI VERDICCHIO RISERVA DOCG CLASSICO 2015
100% Verdicchio
Misco Riserva rappresenta l’espressione più rara e raffinata del concetto di terroir dell’azienda. A partire dalle uve del vigneto cru Misco, viene selezionato il vino che può evolvere al meglio in acciaio prima e in bottiglia poi. Tali affinamenti poco invasivi ne esaltano la ricca dotazione varietale, le note sapide e minerali, e ne predispongono le condizioni ideali per un lungo invecchiamento, mantenendo inalterata la vivacità aromatica. Dal colore giallo paglierino carico di riflessi dorati, al naso evoca sentori di frutta matura che ricordano la mandorla dolce, il biancospino e i fiori di ginestra. Gusto strutturato e persistente, con note minerali, di erbe officinali e di spiccata sapidità nel finale. Ideale in abbinamento a zuppe di pesce, crostacei, formaggi stagionati e carni bianche.

VILLA TORRE VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI DOC CLASSICO SUPERIORE 2016
100% Verdicchio
Villa Torre proviene dai vigneti di Tavignano posti di fronte alla cantina, che guardano verso il mare, con esposizione ad est. La raccolta è effettuata a piena maturazione, quando vengono raggiunti l’equilibrio tra zuccheri e acidità e la corretta maturazione fenolica. La semplicità che intercorre nella fase di vinificazione (pressatura diretta senza previe macerazioni, fermentazione e breve affinamento in acciaio) è volta a valorizzare il potenziale del territorio e della natura del vitigno. Dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, presenta un aroma di frutta fresca, mela verde e frutti esotici, ricordando anche fiori di ginestra, fieno e mandorla dolce. Gusto tipico del Verdicchio con retrogusto leggermente amarognolo, succoso e rotondo in bocca. Perfetto in abbinamento ad antipasti, pesce e crostacei.

Tenuta di Tavignano è stata acquistata nel 1975 da Stefano Aymerich di Laconi, nobile dalle origini sarde e spagnole, e dalla moglie Beatrice Lucangeli, discendente da un’aristocratica famiglia marchigiana produttrice di vino dal lontano 1400, dal 2014 è gestita insieme alla nipote Ondine de la Feld – architetto e designer.
Dinamica e in continua evoluzione, fortemente impegnata a rispettare l’ambiente e a valorizzare il territorio e le sue varietà autoctone, l’azienda conta 230 ettari in un corpo unico, a 300 metri sul livello del mare, di cui 30 sono dedicati alla viticoltura (16 ettari al Verdicchio).
Tenuta di Tavignano, nota nel mondo per la produzione di vini di pregio, in particolare il Verdicchio, fiore all’occhiello della cantina, con una forte vocazione all’invecchiamento in nome della massima qualità. Dal 2014, con l’arrivo di Ondine de la Feld, è iniziata la conversione di tutti i vigneti ad agricoltura biologica.
La gamma “classica” dei vini comprende: il cru Misco Riserva – Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg Classico; il cru Misco – Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore e il cru Libenter – Rosso Piceno Doc; Villa Torre – Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore; Cervidoni – Rosso Piceno Doc; Rosato – Marche Igp Rosato; Vigna Verde – Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico; Pecorino – Offida Docg Pecorino; Passerina – Marche Igp Passerina; Barbarossa – Lacrima di Morro D’Alba Doc. Si aggiungono i vini più “giovani” e “naturali” dell’azienda, che fanno parte della linea “I Love Monsters”,: Il Pestifero – Marche Igt Frizzante, La Vergine – Marche Igt Bianco, Il Tonto – Marche Igt Sangiovese.